Dante e Virgilio sono di nuovo all’inferno, ma uno nuovo di zecca, su misura per i nuovi peccatori: i violenti per cause razziali, di sesso e di fazione, inquinatori, cementificatori, serial killer, speculatori finanziari, mafiosi, spacciatori d’illusioni di ogni sorta e, naturalmente, politici di tutti gli schieramenti. Nel settecentenario della morte del grande poeta, Marcello torna a parlare di Dante e lo fa sostituendo alle invettive del fiorentino le proprie, senza fare sconti a nessuno, prima in terzine di endecasillabi incatenati come quelle del poema originale dell’Alighieri, e poi con l’abituale versione a strisce umoristiche.
Marcello Toninelli (Siena,1950). Tra le sue collaborazini: Dylan Dog, Zagor, Lanciostory e i Giornalino. Ha realizzato le parodie della Divina Commedia, di Iliade e Odissea, Eneide, Gerusalemme Liberata e del film “Guerre stellari”, oltre alle biografie di Mussolini e Berlusconi. Ha ricevuto il Premio Anafi (1995 e 2005), la Targa Pini Segna (1997), il Premio Grande Autore (2000), il Premio Nerbini (2005) e il Premio Fumo di China come “Miglior Autore Umoristico” (1999 e 2004).
Jacopo Toninelli, colorista (Milano, 1987). Ha colorato le pagine di Capitan G per il Giornalino, le strisce di Kino per Famiglia Cristiana, un episodio di Agenzia Incantesimi di Memola e Stellato, e varie copertine di Fumo di China e Annuario del Fumetto.